Castel Sant’Angelo
Oggi come ieri, il Papa a Roma prega e ci chiama a pregare con lui.
Era il 590 d.C. e una grave pestilenza affliggeva la città eterna. Il Papa Gregorio I organizzò una solenne processione penitenziale; quando la processione giunse in prossimità della Mole Adriana, il Papa ebbe la visione dell’Arcangelo Michele che rinfoderava la sua spada: venne interpretato come un segno divino che preannunciava l’imminente fine dell’epidemia, cosa che effettivamente avvenne.
Da allora i romani incominciarono a chiamare Castel S. Angelo la Mole Adriana. Su uno dei punti più alti del Castello venne eretta una statua lignea dell’Arcangelo nell’atto di rinfoderare la spada.
Questa venne successivamente sostituita da quella in bronzo che ammiriamo tuttora. Ancora oggi nei Musei Capitolini è conservata una pietra circolare con impronte dei piedi che secondo la tradizione sarebbero quelle lasciate dall’Arcangelo quando si fermò per annunciare la fine della pestilenza.
L’evento è raffigurato in questo bel pannello, opera di Lucano da Imola (1550 circa). Quando visitai questa chiesetta nell’ottobre 2019, l’abside della chiesa era chiuso al pubblico, per cui non sono riuscita a scattare foto migliore di questa. Parlo di San Michele al Pozzo Bianco, a Bergamo.
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