Abbazia di San Michele a Voltorre
Chiostro di Voltorre, è questo il nome, una tipica sineddoche, con cui questo luogo è noto.
Infatti, l’espressione è comunemente riferita all’intera struttura: un chiostro, una chiesetta con il campanile ed alcuni locali, che un tempo facevano parte di un edificio monastico probabilmente più ampio.
Nel Medioevo, le paludi circostanti il lago di Varese furono bonificate dai frati seguaci di Cluny, che costruirono a Voltorre il loro insediamento.
La chiesa di San Michele dovrebbe risalire al XI o alla prima metà del XII secolo, essendo edificata su quanto rimaneva di due chiese più antiche, di epoca longobarda. Così si spiegherebbe benissimo la dedicazione a Michele Arcangelo, eletto a proprio protettore dai Longobardi. Non mi voglio addentrare troppo in questo tema: persone molto più compenti hanno scritto e documentato in proposito.
Preferisco invece riferire della mia esperienza personale. La strada che costeggia il lago di Varese mi è davvero familiare, così come il cartello che indica il Chiostro di Voltorre.
Per quelle strane circostanze del destino, non saprei spiegarne il motivo, non mi sono mai fermata. Ignoravo anche l’intitolazione a Michele, fino a che, nei miei studi e ricerche, ho trovato le indicazioni in proposito.
La prima volta che venni con lo scopo di visitare questo luogo nelll’estate del 2018, in una calda domenica di luglio, trovai la chiesa chiusa e nessuno intorno cui chiedere informazioni. La mia delusione fu solo parzialmente compensata dalla possibilità di visitare il Chiostro, fortunatamente aperto al pubblico (purtroppo ero la sola turista ad ammirare tanta bellezza!)
Non mi diedi per vinta circa la visita alla chiesa, a volte so essere davvero testarda. Ricordo che riuscii a trovare in internet il numero di telefono della parrocchia (San Michele), una signora gentile mi spiegò che la chiesa era chiusa per restauri, ma se avessi voluto visitarla non ci sarebbero stati problemi: sarebbe bastato accordarsi e mi avrebbe mandato qualcuno… fu così che da lì a poche settimane tornai a Voltorre e conobbi il signor Fiorenzo Calzi, che aprì la chiesetta appositamente per me. Impalcature, lavori in corso… scattai fotografie con il proposito di ritornarci una volta terminati i lavori.
Sono rimasta in contatto con il signor Calzi. I lavori di ristrutturazione terminarono nell’estate 2019 ma, per una ragione o per un’altra, non andai subito… poi la pandemia e le limitazioni. Per farla breve, mi decisi a tornare solo di recente, negli ultimi giorni “gialli” dello scorso febbraio, un giallo che andava incupendosi in arancione e rosso ad inibire ogni personale libertà.
E di nuovo Fiorenzo Calzi mi ha gentilmente aperto la chiesa. In tempi “normali” vi viene celebrata la Messa feriale, ma, in tempi di pandemia, è stata chiusa dato che la capienza, ridotta a causa delle restrizioni, non può superare le quindici persone.
Ecco di seguito alcune immagini della prima e della seconda visita.
La pala d’altare è del XVII secolo e copre un altro dipinto che risale al 1570 di cui troviamo una riproduzione nella sacrestia.
Di fronte all’antica chiesa di San Michele, sorge oggi la moderna parrocchiale.
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