San Michele Psicopompo
“La morte del giusto”, è così definito un famoso capitello che possiamo ammirare nella Basilica di San Michele Maggiore a Pavia.
È raffigurata una persona ormai cadavere, con le braccia incrociate come ad indicare pace e tranquillità: la sua anima è uscita dal corpo nelle sembianze di un bimbo (il candore e la purezza) che si aggrappa a San Michele, impegnato a infilare la sua lancia nella bocca di un diavolo alato e caudato per impedirgli di sottrargli l’anima buona.
È una iconografia di Michele in uno dei “compiti” a lui assegnati, lo “psicopompo”, cioè colui che accompagna le anime buone nel loro viaggio eterno. ψυχή (psyche) è una parola greca che normalmente traduciamo con “anima”, πομπαῖος (pompaios) si traduce con condottiero, conduttore: psicopompo è colui che accompagna le anime.
Lo psicopompo è una figura che ricorre anche nelle religioni politeistiche: Osiride, il dio egizio dalle sembianze di mummia ucciso dal fratello Seth e poi magicamente resuscitato dalla sposa Iside, Ermes nel pantheon greco, Lug in quello celtico e Odino in quello germanico.
Reconditi esoterismi? No assolutamente no. Forse solo un esempio di sincretismo religioso.
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