La chiesa romanica di San Michele a Oleggio
27La chiesa di San Michele a Oleggio si trova all’interno del cimitero: un luogo che già dalla metà del VII secolo era dedicato alla sepoltura e ove sorgeva una chiesa. Non è fatto nuovo trovare l’arcangelo Michele collegato ai morti: nel Medioevo si diffuse, infatti, il culto di Michele legato alla psicagogia. Anche qui troviamo tracce dei Longobardi, popolo che ebbe caro Michele come protettore.
L’attuale edificio viene menzionato in una bolla papale del 1133, ma un edificio dedicato a San Michele è espressamente menzionato in un documento del 982.
La costruzione romanica dovrebbe risalire al XI secolo e conserva all’interno un ciclo di affreschi tra i più rilevanti della diocesi di Novara. Il Cristo Pantocratore che benedice con le tre dita secondo l’uso ortodosso richiama influenze bizantine.
Sul primo pilastro entrando a destra è raffigurato un San Michele Arcangelo dipinto dal pittore di origine polacca, ma oleggese di adozione, Johannes Maria de Rumo, attivo verso la metà del XVI secolo.
Ma quello che più mi cattura sono gli affreschi nel catino dell’abside: sono raffigurate le apparizioni di Michele sul Monte Gargano, come narrate nel “Liber de apparitione…”; purtroppo le condizioni degli affreschi sono quello che sono, ma la vicenda di Gargano e del toro, così come la battaglia tra Sipontini e Beneventani alleati contro i pagani Napoletani, sono abbastanza riconoscibili.
Una ulteriore dimostrazione della enorme risonanza del culto di Michele sul monte Gargano.
Tre navate, la scala che conduce all’altare, la cripta: pare di trovarsi in una versione in miniatura della Basilica pavese…
Un altro piccolo grande gioiello a due passi da casa!
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